mercoledì 30 maggio 2012

Le occasioni mancate dei precari comunali

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera inviata ai Presidenti della Regione, dell'Assemblea, dei Gruppi parlamentari e ai componenti dell'Intergruppo Parlamentare con la quale si chiede l'approvazione di una norma nazionale, che riprendendo i vincoli delle norma Prodi, 3 anni di servizio a tempo determinato a seguito di contratti stipulati anteriormente entro settembre 2007, possa consentire la trasformazione del contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Al Presidente della Regione Siciliana
Al Presidente dell’ ARS
Ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari ARS
Ai Componenti dell’Intergruppo Parlamentare per il Lavoro e lo Sviluppo
Catania, 23/05/2012
STABILIZZAZIONE PRECARI IN SERVIZIO NEGLI ENTI LOCALI, C.C.I.A.A., ASP, ecc. DELLA REGIONE SICILIANA
Cronistoria di una generazione bruciata L.N. 67/88 art. 23
  • In Sicilia dal 1988 una intera generazione di giovani, dopo aver sperimentato le più disparate forme di lavoro atipico e attraverso anni di rivendicazioni sindacali, ha ottenuto la possibilità di iniziare un nuovo percorso tramite un regolare contratto di lavoro a tempo determinato, nella speranza di dare certezza al proprio futuro. Da undici anni, infatti, hanno ottenuto il primo vero rapporto di lavoro, prestando servizio presso vari Enti Pubblici, sopperendo alle carenze di organico e dando il proprio contributo al buon andamento e funzionamento della P.A. Disattendere adesso, le aspettative di un precariato storico (23 anni di attività continuativa), venendo meno all’impegno sociale e morale assunto con l’investimento di ingenti risorse finanziarie pubbliche protese all’attuazione di annunciati processi di stabilizzazione, causerebbe una “macelleria sociale” che distruggerebbe la speranza di migliaia di nuclei familiari che, seppur con uno stipendio minimo, riescono a sopravvivere e a garantirsi la sussistenza.
  • Consapevoli che un coacervo di leggi regionali e nazionali incidono su tale problematica, invitiamo tutti, per quanto sopra detto, ad un'attenta riflessione, poiché non sono consentiti più rinvii nel trovare la soluzione definitiva a tale annoso problema. La tematica infatti merita la massima attenzione e non può essere affrontata con leggerezza o con soluzioni che riscontrano solo parzialmente la stabilizzazione del personale interessato, occorre quindi affrontare subito e senza indugi la questione, coinvolgendo la deputazione regionale e nazionale in questa responsabilità.
A tale scopo è necessaria, una breve cronistoria della nascita e dello sviluppo di questo precariato in Sicilia che evidenzi i punti salienti che hanno determinato l’attuale difficile situazione.

martedì 22 maggio 2012

Conclusa l'occupazione dell'aula consiliare della Provincia di Enna.

I lavoratori precari, riuniti in assemblea da giorno 14 maggio presso l'Aula Consiliare della Provincia di Enna, hanno deciso di sospendere la stessa e di non abbassare l'attenzione sino a quando non verrà individuato un percorso che risolva definitivamente il problema del precariato negli enti locali. 
La problematica del precariato, secondo i lavoratori, va affrontata, per l'”emergenza proroga” dal Governo Regionale e per la “trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato” dal Governo Nazionale. 
Infatti, il Governo Regionale con legge 14 maggio 2009, n. 6, aveva consentito l’esclusione dalla base di calcolo della spesa per il personale, sia delle somme finalizzate al finanziamento delle misure di stabilizzazione degli ex lavoratori socialmente utili, sia dei trasferimenti regionali a copertura fino al 90% dei contratti dei lavoratori precari; successivamente (solo dopo sei mesi) sempre il Governo Regionale ha approvato un'altra norma, la legge n. 13 del 29 dicembre 2009, abrogativa della precedente, con la conseguenza che è venuta meno la legittimazione a detrarre dalla spesa per il personale, quale base di calcolo per l’anno 2009, la quota di spesa coperta dai trasferimenti regionali e quella per i lavoratori socialmente utili. A tutto ciò va aggiunto quanto stabilito dall'art. 20, comma 9, della legge 111/2011, la quale prevede che le quote delle società partecipate vanno computate ai fini del calcolo della spesa per il personale. 

Alla luce di tutto ciò, la maggior parte degli enti locali si troveranno a superare il limite del 50% imposto dalla normativa e non potranno procedere alla proroga dei contratti. Da ciò si evince che basterebbe che il Governo Regionale predisponesse un'altra norma che abroghi la legge regionale n. 13/2009, succitata e ripristini la legge regionale n. 6/2009, al fine di dare respiro agli enti locali e risolvere, al momento, l'emergenza proroga a decorrere dal 1° gennaio 2013.

domenica 20 maggio 2012

Sono passati due anni e Lombardo continua a "cugghiuniari"

Dichiarazioni di oggi di Lombardo in una conferenza stampa convocata improvvisamente a Palazzo d’Orleans.

“So che qualcuno forse s’aspettava le mie dimissioni immediate. Ma questo significherebbe votare ad agosto, fare campagna elettorale a luglio, e soprattutto non avere il tempo per risolvere alcune faccende importantissime come la vertenza Fiat, o quella riguardante i Forestali e i precari degli enti locali ”.

sabato 19 maggio 2012

Lombardo, dimissionario, diserta l’incontro con i sindacati

E’ stata una farsa la riunione del 17 scorso a Palermo, che avrebbe dovuto svolgersi tra i rappresentati dei lavoratori precari degli Enti pubblici siciliani ed il Governo regionale. L’incontro, che era stato programmato ed annunciato dallo stesso Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, è stato disertato dal governo regionale ed in sua vece si sono presentati alcuni funzionari regionali del Dipartimento delle Autonomie Locali, i quali non hanno saputo dare risposte alle richieste dei lavoratori precari, non avendo affatto contezza della problematica riguardante la proroga dei contratti e la stabilizzazione dei precari, visto che il presidente Lombardo ha preferito non presentarsi, dimostrando così di non avere un progetto fattibile per la ricerca della soluzione del problema.
“Questo incontro è stato una farsa, racconta Nino Pumo segretario provinciale di Trapani del SILPoL, il Presidente non si è presentato, il Governo è stato rappresentato dai burocrati della regione, che nell’imbarazzo generale hanno preso la difesa d’ufficio del Governo Regionale. Hanno saputo dire solo di essere solidali con la categoria dei precari e che il governo si sta muovendo.

Continua la protesta dei precari della provincia di Enna

Prosegue serrata la protesta dei precari di Enna che da una settimana, riuniti in assemblea permanente, occupano di fatto l'aula del consiglio provinciale. 
La protesta segue di pochi giorni l'analoga mobilitazione che i colleghi di Catania hanno attuato in quella provincia e si somma alle numerose altre iniziative avviate in moltissime città dell'isola.
Il 31 dicembre verrà meno la copertura finanziaria che ha sinora garantito la prosecuzione del lavoro e indifferentemente tutti i precari (non solo quelli con contratto in scadenza nel 2012) non potranno proseguire l'attività lavorativa all'interno dei loro enti.
Ieri, su sollecitazione dell'Assemblea, il consiglio provinciale si è riunito per valutare la situazione. 
Erano presenti tra gli altri i deputati regionali Galvagno, Leanza, Termine e Colianni.
Il presidente del consiglio Massimo Greco, portavoce dei politici presenti, ha letto un documento prodotto nell'incontro, i cui contenuti sono stati valutati dai precari negativamente in quanto ripropongono vecchie elaborazioni che nel passato non avevano sortito alcun effetto e che non aggiungono elementi di novità alla soluzione della vertenza.
Molti i colleghi risentiti che hanno, nei loro accalorati interventi, denunciato il tentativo dei politici di utilizzare la circostanza per fare la solita "passerella" propagandistica. 
Nel pomeriggio anche il senatore Crisafulli ha fatto visita ai precari e rispondendo alle domande di alcuni colleghi durante un suo intervento ha prefigurato l'impossibilità di intervenire su norme di indirizzo comunitario riguardanti deroghe al patto di stabilità.
A fine giornata l'assemblea decidendo di proseguire l'azione di protesta attraverso il presidio dell'aula consiliare, ha auspicato una ulteriore mobilitazione a livello locale, dove, nei prossimi giorni, è prevista la convocazione di incontri  ed assemblee.
Di seguito riportiamo il documento prodotto dal Consiglio Provinciale di Enna riunitosi in seduta urgente il 14/05/2012:

La protesta arriva su Facebook

Al fine di consentire la più ampia diffusione di informazioni sulla protesta dei precari di Enna, è stato creato un gruppo aperto su Facebook. 
Il gruppo, come si legge nel post di presentazione del creatore Gaetano Marchiafava "nasce per consentire a tutti i colleghi (anche di altre Province) di seguire l'evoluzione dei fatti riguardanti la nostra situazione occupazionale. Ciò ovviamente non deve servire a dissuadere alla partecipazione alle attività di protesta, standosene magari comodamente seduti a casa, tenendosi aggiornati magari tramite questa pagina.. ma da strumento di aggregazione e compattazione fra tutti i colleghi che si trovano in questa drammatica situazione."
Lo potete trovare, dopo esservi loggati su FB, a questo indirizzo http://www.facebook.com/groups/311446398935415/

giovedì 17 maggio 2012

“Continueremo la nostra protesta, non abbiamo nessuna intenzione di abbandonare l’assemblea permanente, così come ufficiosamente suggeritoci, perché siamo convinti di rivendicare un sacrosanto diritto sancito nella carta costituzionale. Se non ci sarà consentito rimanere anche di notte all’interno del Palazzo vorrà dire che sosteremo davanti l’ingresso. Da 23 anni garantiamo con il nostro lavoro e la nostra professionalità i più disparati servizi negli enti locali contribuendo a mantenere in piedi la macchina amministrativa. Non abbiamo creato noi questo disastro sociale, la politica che si è nutrita di noi ora faccia la sua parte. Non basta la solidarietà a parole servono fatti e azioni concrete. Non vogliamo essere considerati una zavorra ma una risorsa per le tante professionalità acquisite sul campo”.  E’ il grido di una delle tante non più giovanissime precarie che da tre giorni è in assemblea permanente nella sala consiliare della Provincia, preoccupata per il loro futuro, che appare sempre più incerto e cupo. All’interno della sala nessuna bandiera né politica né sindacale ma i loro striscioni a rappresentare tanta rabbia per avere sperato e creduto in un lavoro stabile e dignitoso. Intanto domani una delegazione per ogni provincia incontrerà il presidente della Regione. Appresa la notizia il presidente della Provincia, Giuseppe Monaco, confida nell’azione della politica per trovare le risorse necessarie a scongiurare una tale macelleria sociale. “ L’emergenza lavoro deve avere una corsia preferenziale in qualsiasi agenda di Governo, perché il disagio sociale cresce a dismisura soprattutto nelle realtà più disagiate, come la nostra”.

lunedì 14 maggio 2012

Enna: i precari occupano il consiglio provinciale

Anche l'aula del Consiglio provinciale di Enna è stata occupata.
Dopo quella di Catania aumentano così le sedi istituzionali siciliane sotto il presidio dei  lavoratori precari che prestano da oltre un ventennio la loro opera negli Enti pubblici locali della nostra regione. 
La protesta quindi si allarga mentre il Il 31 dicembre 2012 si avvicina e se il governo regionale di Lombardo non troverà, assieme a Monti, una soluzione, il 2013 sarà una data nera per i precari storici siciliani.
 
Si può sicuramente affermare che le responsabilità della mancata stabilizzazione dei precari siciliani sono solo ed esclusivamente da ricercare in Sicilia.
Il governo Monti e le forze che lo sostengono hanno deciso di risolvere i problemi dell'Italia facendoli pagare ai lavoratori, ai precari, ai pensionati ed ai disoccupati, ma anni di immobilismo dei vari Governi regionali hanno portato al punto di non ritorno. 
Il Governo Lombardo e le varie maggioranze che lo hanno sostenuto si sono dimostrate incapaci di trovare una soluzione e persino di applicare a tempo debito le stesse normative nazionali (legge Prodi).
Solo attraverso una azione di protesta decisa, che non si lasci ingabbiare nelle logiche della brutta politica può portare al raggiungimento dei nostri obiettivi.
Per questo ai colleghi di Enna che hanno deciso di occupare l'aula della provincia non può bastare solo la nostra solidarietà.
Occorre, in questo difficile momento, il contributo operativo di tutti.
Vi rigiriamo a tal proposito questo breve appello ricevuto dalla nostra RSU Laura Ballacchino
.

Come previsto e nonostante i maldestri tentativi (parecchio offensivi per le persone dotate di media intelligenza), alle ore 16,00 un nutrito gruppo di contrattisti piazzesi si sono recati alla sede della provincia regionale di Enna per assistere alla pubblica seduta del consiglio provinciale avente quale O.D.G. la problematica del personale precario di tutta la provincia di Enna.

Tanti gli interventi, sia dei politici provinciali che delle sigle sindacali CISL, sindacati di base, CSA.
Sono intervenuti i colleghi che dal 3 maggio hanno il presidio permanente alla provincia regionale di Catania. Grazie a questi colleghi, ai colleghi di Enna e qualche consigliere provinciale, l'aula consiliare della provincia regionale di Enna dalle ore 20,00 è OCCUPATA!!!!!

Naturalmente con l'autorizzazione della questura di Enna!!!

Detto ciò cari colleghi niente scuse (sindacati, autorizzazioni, malesseri vari) siete TUTTI invitati a partecipare..................

L'INGRESSO E' LIBERO.........
Vi aspetto
Laura Ballacchino

venerdì 11 maggio 2012

I precari provinciali ricevuti dal Prefetto di Enna


Circa cinquecento "precari pubblici" hanno manifestato venerdì 11 maggio, davanti alla Prefettura di Enna per chiedere di essere stabilizzati. 
Una protesta quella dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, promossa davanti alle sedi delle Prefetture dell’isola da Cgil, Cisl e Uil. 
Durante la manifestazione una delegazione è stata ricevuta dal Prefetto di Enna, Clara Minerva, al quale è stata consegnata una lettera dove si esprime profonda preoccupazione per le sorti dei lavoratori precari impegnati nelle pubbliche amministrazioni siciliane ed in particolare negli enti locali dell’isola.
La delegazione ha ricevuto rassicurazioni dal Prefetto che tutto ciò in suo potere sarà fatto poichè la situazione presenta alti rischi di ordine pubblico.
Per lunedì alle ore 16,00 si prevede un consiglio provinciale con la presenza di numerosi lavoratori precari.

giovedì 10 maggio 2012

Da gennaio 2013 nessuna proroga, nè stabilizzazione. Il dramma dei precari comunali.

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato congiunto delle sigle sindacali impegnate nella occupazione dell'aula del consiglio provinciale di Catania.

I vincoli del Patto di stabilità, i limiti alle assunzioni dettate dal blocco del turn-over, l’impossibilità di accedere alla pubblica amministrazione senza concorsi, rendono più che mai incerto il futuro dei 22.000 precari siciliani.
Appare evidente che tenuto conto dei pronunciamenti del Commissario di Governo, della Corte dei Conti e dei limiti imposti dalle normative nazionali che il prossimo gennaio 2013 non solo non ci sarà nessuna stabilizzazione ma neanche la possibilità di proseguire con le proroghe.
La scelta di occupare l’aula consiliare della Provincia fatta il 3 maggio u.s. è la scelta di chi non ha scelta, l’unica possibilità di attirare l’attenzione della politica, dei colleghi che male informati sono convinti di poter dormire sugli allori, l’unico modo di spingere i sindacati, a modo loro, maggiormente rappresentativi a scendere in campo.
DENUNCIAMO
Con forza i tentativi di mistificare la realtà posti in essere dalle forze politiche e sindacali e le azioni di disinformazione finalizzate a “narcotizzare” i lavoratori per impedire qualsiasi azione, seria, di lotta;
CHIEDIAMO
Ai colleghi di tutti gli Enti locali, delle Camere di Commercio, delle Università di tutta la Sicilia di dare corso ad iniziative simili alla nostra, prima che sia troppo tardi, per manifestare con forza il disagio che viviamo ormai da 23 anni;
AUSPICHIAMO
Che le rappresentanze politiche e parlamentari regionali e nazionali si facciano carico di rappresentare, ognuno per le proprie competenze, di rappresentare la drammatica situazione in cui versano migliaia di famiglie che basano la loro sopravvivenza dalle poche centinaia di euro mensili (in media 700/800) che scaturiscono dal “precario stipendio”;
SOLO LA LOTTA PAGA…

lunedì 7 maggio 2012

Venerdì manifestazione di protesta a Enna

Visti i recenti pronunciamenti della Corte dei Conti che mettono a rischio i processi di stabilizzazione del personale precario in servizio nella pubblica amministrazione e l'impugnativa del Commissario dello Stato che blocca le proroghe e manda di fatto dal 1° gennaio 2013 migliaia di precari a casa, tutti i colleghi sono invitati a partecipare alle azioni di protesta in corso di svolgimento e in particolare alla Assemblea indetta da CGIL FP-CISL FP-UIL FPL che si terrà ad Enna venerdì 11 maggio con concentramento nella piazza della Prefettura astenendosi dal prestare servizio.

COLLEGA, IL TUO FUTURO E' NELLE TUE MANI. IL 31 DICEMBRE SI AVVICINA E SE NON VUOI CHE SIA TROPPO TARDI PARTECIPA ALLA MANIFESTAZIONE.

Il presidente Lombardo incontra i lavoratori che stanno occupando Palazzo Minoriti

Riceviamo e pubblichiamo

COMUNICATO STAMPA
PRECARI, Consuntivo dell’incontro tra il presidente Lombardo e i lavoratori che stanno occupando Palazzo Minoriti

E’ durato quasi due ore l’incontro, nel Palazzo dell’ESA, tra il presidente della Regione Raffaele Lomabardo e una delegazione dei precari che dallo scorso giovedì occupano ad oltranza l’Aula consiliare di Palazzo Minoriti. Il governatore, ben consapevole delle ragioni della protesta, ha già inviato una lettera al premier Monti, per chiedere un impegno del Governo nei confronti della Sicilia. I termini della lettera saranno resi noti nelle prossime ore e comunicati giovedì prossimo, a Roma, da Lombardo al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà.
La protesta dei lavoratori da Catania si sta allargando al resto della Sicilia e ciò costituisce un elemento di tensione sociale che ha suscitato l’attenzione di alcuni politici ed amministratori – gli onorevoli Lino Leanza e Concetta Raia, i sindaci di Catania e Scordia, Raffaele Stancanelli e Angelo Agnello, gli amministratori di Mazzarone ed Acireale, il presidente del Consiglio provinciale Giovanni Leonardi - che hanno voluto partecipare all’incontro tra i lavoratori precari e il presidente Lombardo.
Alla fine del lungo colloquio, l’on. Leanza e il presidente Leonardi hanno raggiunto Palazzo Minoriti e ragguagliato le molte centinaia di persone che, in attesa, affollavano una gremita Aula consiliare. “Il presidente Lombardo si è impegnato a coinvolgere i Deputati nazionali e regionali. Da parte nostra, assieme al sindaco Stancanelli e agli altri amministratori locali, cercheremo di favorire l’istituzione di un Tavolo di concertazione che, con la presenza degli assessori regionali al Bilancio e alla Funzione pubblica, possa interloquire con il Governo nazionale, assieme al Governatore della Sicilia”. Così hanno dichiarato Leanza e Leonardi, che hanno aggiunto: “Questo è il primo risultato di un impegno comune nei confronti dei lavoratori con contratti in scadenza negli Enti Locali, ASP e Aziende ospedaliere, Camere di Commercio, Università”.
Le scriventi OO.SS. vista la gravità del momento, auspicano analoghe iniziative di protesta in tutto il territorio regionale.

Catania, 7 maggio 2012 US

Pippo Scornavacche (FAIDEL)
Salvo Cappuccino (FAIDEL)
Paolo Failla (FAIDEL)
Salvo Scuderi (SLAI COBAS)
Orazio Calì (SLAI COBAS)
Emilia Messina (USB)
Stefania Malgioglio (SILPOL)
Alfio Bufalino (RSU CGIL)


domenica 6 maggio 2012

Da Catania ulteriori azioni di protesta da estendere a tutto il territorio regionale

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa in merito alla occupazione di Palazzo Minoriti, sede della Provincia di Catania.

COMUNICATO STAMPA
Catania 05.05.2012
Stiamo concordando ulteriori azioni di protesta da estendere a tutto il territorio regionale”. Con questo grido di battaglia sta proseguendo ad oltranza l’occupazione di Palazzo Minoriti, iniziata il 3 maggio u.s., da parte dei lavoratori precari degli EE.LL., ASP, Camere di Commercio e Università.
Dalla Sala del Consiglio provinciale, dove trascorrono giorno e notte, i lavoratori precari continuano a fare pressione affinché i Deputati nazionali e regionali immediatamente prendano in carico la soluzione dell’annosa questione del precariato, iniziata nel 1988 (ex articolo 23 Legge 67/88).
Provenienti a centinaia dal Calatino, dalla zona Jonica e Pedemontana, i lavoratori precari auspicano una legge che rettifichi le recenti pronunce della Corte dei Conti e del Commissario dello Stato.
Il prossimo significativo passo si avrà lunedì 7 maggio, alle ore 11.00, con l’incontro tra i precari, presso il Palazzo dell’ESA di Catania con il Presidente della Regione Raffaele Lombardo.
“Auspichiamo - si legge in una nota firmata dai precari- che prevalga il senso di responsabilità”.
Il Coordinamento provinciale dei Lavoratori precari di Catania
OO.SS. - FAIDEL - SILPOL - SLAI COBAS - USB

sabato 5 maggio 2012

Protesta dei precari di Catania

venerdì 4 maggio 2012

Occupata la Provincia di Catania. A rischio 22.000 posti di lavoro.

Riceviamo e pubblichiamo dal Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale (S.L.A.I. cobas) un comunicato stampa in merito allo stato di agitazione dei precari degli Enti Locali. 

COMUNICATO STAMPA


A rischio 22.000 posti di lavoro: mobilitazione dei precari siciliani contro i tagli di Monti 

OCCUPATA LA PROVINCIA REGIONALE DI CATANIA
Il quadro politico di incertezza che si vive a livello politico in Sicilia e le scelte restrittive poste in essere dal governo nazionale non lasciaano sperare nulla di positivo per i 22.000 precari siciliani che, alla luce di ciò, dopo i presidi di ieri sera sono passati all’occupazione delle sede della Provincia di Catania consapevoli che solo la forte mobilitazione può portare al superamento di una ventennale precarietà  con la stabilizzazione occupazionale. L’occupazione e lo stato di agitazione dei precari siciliani, condotta unitariamente da una moltitudine di forze sindacali e sociali, dureranno fino a quando non ci saranno garanzie per una soluzione certa e definitiv
SLAI COBAS - COORDINAMENTO NAZIONALE - 4/5/2012 - www.slaicobas.it